Poche ore fa la piattaforma Rousseau del #Movimento5stelle è stata di nuovo #hackerata.
A rivendicarne l’azione è il solito della volta scorsa (su Twitter si fa chiamare @r0gue_0), quando addirittura riuscì (aveva poi dichiarato sul web) a votare decine di volte per le primarie di settembre. Questa volta online sono finiti anche i numeri di telefono di Di Maio, Toninelli e Bonafede. Una attività che mette di nuovo nei guai la piattaforma Rousseau già oggetto di verifica del Garante dopo l’attacco subito l’anno scorso!
Ma oltre alla notizia, e sgombrato il campo da ogni simpatia, quello che più mi interessa è l’hastag #GDPR contenuto nel post di rivendicazione! Come a dire: la volta scorsa ve la siete cavati con poco, voglio vedere adesso con le nuove sanzioni.
Il tutto a qualche ora dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale della normativa di adeguamento nazionale al Regolamento Privacy.
Intanto il Garante per la protezione dei dati personali informa di aver avviato le prime verifiche, anche al fine di valutare se il data breach subito dalla piattaforma Rousseau sia stato determinato dalle medesime cause riscontrate in passato, già oggetto di un provvedimento del Garante, o se sia stato dovuto ad altre cause.
E ora? Staremo a vedere!
Tutto il resto è opportunismo #politico. Serve lavorare creare lavorare studiare innovare per una politica migliore. Godere e approfittare del fallimento altrui non è il modo giusto per ricostruire una sana società. Come si dice: se non puoi costruire qualcosa di buono di tuo allora tenti di distruggere quello altrui!